la domanda posta alla classe è la seguente: il satellite geostazionario, lo sappiamo, sta fermo sulla nostra
testa. Perché non cade? la domanda non è banale: se io prendo un gessetto e lo lascio andare questo cade. se
io mi alzo in piedi sulla sedia, aumentando così la mia distanza dal centro della terra e ripeto l'esperimento
il gessetto cade ancora. se io ho un braccio abbastanza lungo (dell'ordine di migliaia di Km) lascio andare il
gessetto e questo non cade. Il satellite geostazionario non cade. Perché?
Alcuni hanno risposto che non cade perché lì dove si trova non c'è aria, altri hanno risposto che lì dov'è
non c'è la gravità, perché è abbastanza lontano, altri ancora, uno o due, hanno risposto che non sembra ma
gira.
E' vera (si fa per dire, ovviamente...) la terza risposta. Il satellite geostazionario in realtà gira.
Anche noi giriamo con la terra ma non ce ne accorgiamo. Se io tengo un gessetto in mano, questo gira
con me e con la terra.
Se io prendo un riferimento diverso, ad esempio le stelle sse, con che velocità si muove il gessetto (e me
stesso)?
Facciamo un breve calcolo:
ω =
2πr
86400 =
6,28·6000000
86400 = 436, 1m/s
cioè stiamo andando a una velocità lineare maggiore di quella del suono. E allora se parlo verso est la
mia voce non si sente per quelli che stanno ad est rispetto a me? Mi sentono perfettamente. Cosa c'è allora
che non va? E' che il suono si muove a 340 m/s rispetto all'aria. Il suono ha bisogno dell'aria come mezzo
di trasporto. L'aria si sta muovendo con noi e con tutta la terra (ve lo immaginate un vento a 436 m/s?) e
quindi non c'è eetto sul suono. Ma il gessetto, pur muovendosi così velocemente non sta fermo. Il satellite
geostazionario invece non cade. Ma il satellite geostazionario si muove a una velocità mooolto maggiore di
quella del gessetto, proprio perché è molto più lontano.
Evidentemente a questo punto abbiamo bisogno di un po' di background per poter capire il fenomeno,
scrivere delle formule, fare delle previsioni.
1.2. moto circolare uniforme
1.2.1. moto curvilineo e accelerazione. Ricordiamo qui i primi due principi della dinamica:
(1) In assenza di forze esterne il moto di un corpo di massa m è rettilineo uniforme, il vettore velocità
~vè costante (se un vettore è costante è costante in modulo, in verso e in direzione, deve conservare
tutte e tre le grandezze sue caratteristiche per potersi denire costante...)
(2) In presenza di forze esterne esiste una accelerazione ~a che è proporzionale a F~
ovvero deve valere la
formulaF~ = m~a (attenzione: è una legge vettoriale, il che signica che il vettore accelerazione ha lo
stesso verso e la stessa direzione del vettore F)
Allora, in base a questi due principi, se io osservo un corpo di massa m che fa una traiettoria curvilinea e
non rettilinea, questo vuol dire che agisce una forza esterna sul corpo che lo obbliga a curvare, altrimenti
andrebbe diritto per la sua strada (rettilinea). Osserviamo il moto in gura:
12 1. COME METTERE IN ORBITA UN SATELLITE GEOSTAZIONARIO E VIVERE FELICI
Se il modulo della velocità è costante e l'unica variazione presente è quella della direzione, allora vuol
dire che esiste una forza perpendicolare al moto, che fa curvare il corpo ma che non varia il modulo della
sua velocità, ed essa da origine a una accelerazione perpendicolare al moto che si chiama accelerazione
centripeta. La forza si chiama forza centripeta. Una forza invece lungo la direzione della velocità da luogo
a una accelerazione lungo la velocità, varia il modulo della velocità, ma non la sua direzione, tale forza si
chiama forza tangenziale e l'accelerazione che subisce il corpo si chiama accelerazione tangenziale.
Nel moto più generale possibile avremo una forza F~
(F~
parallela, F~
perpendicolare)che da' origine a una
accelerazione ~a(~atangenziale,~acentripeta).
1.2.2. moto circolare e velocità angolare. Prendiamo il disco circolare come in gura e supponiamo
che ruoti con una certa velocità.