Ci sono scienziati che cercano la TOC (Teoria di Ogni Cosa) che non solo spieghi come è venuto in essere il nostro universo, ma anche perché è il solo universo che potrebbe esistere.
Altri sostengono invece che avrebbero potuto esserci altri universi e che forse ci sono infiniti universi, universi paralleli, simili, diversi per qualche particolare, o completamente diversi dal nostro ( come dicono i nostri scienziati Giulio e Alessandro).
Se per molto tempo la scienza ufficiale non si è occupata di queste ipotesi, lasciandole alla fantascienza, oggi nuove teorie, come quella dell'iperspazio (spazio geometrico avente più di tre dimensioni.), sono il fulcro dell'attività scientifica e sostengono che dimensioni inesplorate potrebbero essere incredibilmente vicine. Capaci di circondare completamente la nostra realtà e di attraversare lo spazio in cui ci muoviamo, esse sarebbero, tuttavia, al di fuori della portata dei nostri sensi.
Per la fisica quantistica c'è assoluta indeterminatezza. L'Universo, senza una mente che lo integri, un osservatore che l'osservi,vagherebbe in un'incerta condizione di irrealtà.
Secondo la teoria degli universi paralleli tutti i mondi quantici e alternativi sono reali e coesistono in modo parallelo l'uno all'altro. Ogni volta che ci troviamo di fronte ad una scelta, l'universo si scinde e si scinde anche la nostra mente in due menti distinte, ognuna delle quali va ad abitare in un suo universo. Ovviamente ciascuna delle due menti è convinta di essere unica ed indivisa. Entrambi gli universi sono però reali e in entrambi ci sono osservatori umani che percepiscono solo l'universo in cui si trovano. Quindi tutti noi abbiamo al nostro fianco, vicinissimi, ma assolutamente irraggiungibili, milioni e miliardi di nostri duplicati.
Ma se davvero dovessero esserci altre dimensioni parallele a quella che abitiamo, non è affatto improbabile che esistano anche punti di contatto, passaggi da una dimensione ad un'altra. Questa è la tesi sostenuta in "Iperspazio" (Macro Edizioni) da Michio Kaku, fisico teorico, co-fondatore della teoria delle stringhe ( e collega di Giulio e Alessandro).